Accanto all’eparina da somministrare per via intramuscolare, endovenosa e orale, va ricordata anche la formulazione in collirio. In ambito oculistico l’eparina viene utilizzata principalmente per la sua capacità di favorire il riassorbimento di essudati a livello congiuntivale e la lisi di materiale proteico nella camera anteriore dell’occhio. Viene impiegata sotto forma di collirio al 5% in funzione di profibrinolitico topico. L’attività dell’eparina in campo oftalmico si lega infatti alla sua capacità di sciogliere gli accumuli di fibrina, proteina filamentosa che si forma nel processo di coagulazione del sangue per azione della trombina sul fibrinogeno. Ne abbiamo parlato con il professor Francesco Bandello, primario Oculistica IRCCS Ospedale San Raffaele, ordinario di Oftalmologia all’Università Vita-Salute San Raffaele.
Eparina in collirio: quando viene usato
Il collirio al 5% di eparina trova un primo impiego nelle ustioni termiche e chimiche della congiuntiva. Uno studio retrospettivo ha preso in esame 25 pazienti con lesioni della superficie oculare indotte da paraquat, erbicida disidratante non volatile con azione caustica-necrotizzante su cute e mucose. I pazienti, frequentanti l’ospedale affiliato della Weifang Medical University, erano divisi in due gruppi a seconda che ricevessero o meno collirio con eparina.
Undici pazienti del gruppo A hanno ricevuto un’irrigazione tempestiva con soluzione fisiologica allo 0,9% ogni due ore, collirio di pranoprofene allo 0,1% quattro volte al giorno, siero autologo al 20% ogni due ore, gel oculare ricombinante con fattore di crescita dei fibroblasti bovini due volte al giorno, vitamina C orale 2,0g e prednisone 30 mg al giorno. Quattordici pazienti del gruppo B hanno ricevuto un trattamento aggiuntivo con collirio a base di eparina.
Le osservazioni conclusive, che meritano ulteriori studi a conferma, hanno rilevato che la somministrazione di collirio con eparina riducono la ricorrenza della pseudomembrana congiuntivale che risulta essere una conseguenza diretta della lesione sulla superficie oculare da paraquat. Nelle lesioni sperimentali da agenti termici o chimici un collirio con eparina al 5% determina una marcata regressione dell’iperemia, dell’edema e delle ulcerazioni.
Ulteriori applicazioni del collirio con eparina
Un collirio al 5% di eparina risulta indicato anche in tutte le affezioni del tratto anteriore dell’occhio nelle quali possa essere utile l’impiego di un medicinale ad azione fibrinolitica topica. Uno studio pubblicato sulla rivista Ophthalmology ha monitorato nell’arco di vent’anni 17 pazienti con congiuntivite lignea che presentavano all’esame istologico lesioni costituite da depositi subepiteliali di fibrina. Sulla base dei dati raccolti il trattamento topico immediato e intensivo con eparina ha mostrato di migliorare i risultati della terapia nella congiuntivite lignea.
Eparina collirio: come si presenta
In formulazione al 5%, il collirio con eparina viene generalmente proposto in flacone multidose. In questa formulazione sono presenti parabeni in qualità di conservanti (metile para-idrossibenzoato e propile paraidrossibenzoato) che possono causare reazioni allergiche anche ritardate. Il medicinale va usato entro 30 giorni dalla data di apertura. Le confezioni monodose non contengono conservanti ad azione antimicrobica atti a preservarlo da inquinamento occasionale durante l’uso. Il prodotto deve essere usato per un singolo paziente, per una singola medicazione e il contenitore monodose deve essere eliminato anche se non completamente utilizzato.
Controindicazioni e avvertenze
Un collirio con eparina non va usato in caso di allergia a eparina sodica (nonché a uno qualsiasi degli altri componenti del medicinale). L’assunzione deve sempre essere fatta sotto stretto controllo medico. Nonostante non siano note interazioni con altri medicinali, il medico deve essere informato su eventuali farmaci che si stanno assumendo o che sono stati assunti di recente. Non sono disponibili attualmente dati clinici sulla sicurezza d’impiego in gravidanza e in allattamento. Se ne sconsiglia l’uso in allattamento mentre si suggerisce di assumerlo in gravidanza solo se chiaramente indicato ed esclusivamente su prescrizione medica. Non sono stati osservati effetti negativi sulla capacità di guidare veicoli o sull’uso di macchinari.
Le dosi raccomandate
In caso di ustioni termiche e chimiche si suggerisce l’istillazione di una goccia di collirio ogni ora per 48 ore dopo l’eliminazione totale per lavaggio e neutralizzazione dei prodotti corrosivi. Successivamente si possono distanziare le instillazioni. Nelle affezioni del tratto anteriore dell’occhio nelle quali possa essere utile l’impiego di un medicinale ad azione fibrinolitica, la posologia è di 2 gocce nel sacco congiuntivale, due o più volte al giorno, secondo prescrizione medica. Non va usata una dose doppia per compensare la dimenticanza della dose precedente. L’interruzione del trattamento dove essere fatta solo su indicazione medica. In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di collirio all’eparina occorre avvertire immediatamente il medico oppure rivolgersi al più vicino ospedale.
Effetti indesiderati
Con uso locale oftalmico non sono da attendersi effetti indesiderati sull’organismo connessi con la somministrazione dell’eparina per altra via (intramuscolare, endovenosa, orale), anche in ragione dei dosaggi assai modesti con cui la sostanza si impiega localmente.