Eparina a basso peso molecolare: cosa c’è da sapere

L’eparina a basso peso molecolare è un principio attivo ad azione anticoagulante, derivato dall’eparina standard (o non frazionata) che a sua volta viene estratta dalla mucosa intestinale di suino o dal polmone bovino. Da questa, mediante reazioni di depolimerizzazione, si scindono le macromolecole in molecole di peso e dimensioni inferiori. Così, se l’eparina “classica” ha un alto peso molecolare che va dai 3 ai 40 kDa, i suoi derivati (esistono infatti diversi tipi di eparina a basso peso molecolare) hanno un peso molecolare compreso fra 1 e 10 kDa. La struttura corrisponde comunque a quella dell’eparina: una catena fortemente acida, composta dai monosaccaridi glucosamina e acido glucuronico, legati da ponti di solfuro.

I vantaggi dell’eparina a basso peso molecolare

Lo sviluppo di eparine a basso peso molecolare si è reso necessario per sopperire ad alcuni svantaggi dell’eparina non frazionata, quali, ad esempio:

  • può essere somministrata solo per via endovenosa o sottocutanea in quanto l’elevato peso molecolare non permette il passaggio attraverso le membrane cellulari. Il suo utilizzo è quindi generalmente riservato all’ambito ospedaliero
  • ha scarsa biodisponibilità;
  • ha un andamento non prevedibile;
  • ha un’emivita breve, di circa 1-2 ore e quindi una ridotta durata d’azione;
  • possono verificarsi complicazioni di tipo emorragico gravi.

Le eparine a basso peso molecolare presentano per contro alcuni vantaggi:

  • hanno una migliore biodisponibilità;
  • si possono auto-somministrare;
  • hanno una maggiore durata d’azione (l’emivita è di 4-5 ore), consentendo anche una sola somministrazione al giorno;
    gli effetti collaterali di tipo emorragico non sono gravi;
  • ha un’azione anticoagulante più prevedibile

Gli utilizzi dell’eparina a basso peso molecolare

L’eparina a basso peso molecolare (EPBM o LMWH dall’inglese Low Molecular Weight Heparin) viene utilizzata nella prevenzione di coaguli di sangue prima o dopo un intervento chirurgico, nella prevenzione e nel trattamento della trombosi venosa profonda e dell’embolia polmonare, nel trattamento dell’infarto miocardico, in caso di emodialisi. L’enoxaparina, in particolare, trova applicazione anche in oncologia, in ginecologia e ostetricia, nell’infezione da Sars-Covid-2. Altre eparine a basso peso molecolare sono bemiparina, nadroparina, parnaparina, tinzaparina: differiscono l’una dall’altra per metodo di preparazione, peso molecolare medio e distribuzione. Talie differenze incidono anche sull’emivita delle varie molecole che, di fatto, risulta diversa.

Eparina a basso peso molecolare: il meccanismo d’azione

Come tutti i farmaci anticoagulanti, gli eparinici interferiscono con il processo della coagulazione (la cosiddetta cascata coagulativa) agendo sui fattori della coagulazione che, una volta attivati, portano alla formazione di una rete di fibrina e quindi a un coagulo. L’eparina e i suoi derivati espletano la loro azione anticoagulante legandosi all’antitrombina III, un inibitore fisiologico del processo di coagulazione, potenziandone l’azione inattivante nei confronti dei fattori della coagulazione Xa e IIa (trombina). L’attività anti-Xa è molto alta, pari a 100 UI/mg, mentre l’attività anti-IIa è più bassa, paria 28 UI/mg. La maggiore attività antifattore Xa determina una migliore regolazione della coagulazione. Ma non è tutto: l’eparina si lega anche all’endotelio vasale ed impedisce l’adesione delle piastrine. Ha inoltre un’azione sui lipidi plasmatici: scinde i trigliceridi ed il glicerolo in acidi grassi, diminuendo la formazione di coaguli di sangue. A differenza dell’eparina non frazionata, per la somministrazione di eparine a basso peso molecolare non è necessario valutare il tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) per determinare la dose terapeutica, perché la loro attività anticoagulante è maggiormente prevedibile, rispetto a quella dell’eparina non frazionata.

Controindicazioni delle EBPM

Cme tutti gli anticoagulanti, le eparine  basso peso molecolari presentano delle controindicazioni. Tra queste:

  • ipersensibilità all’eparina o ai suoi derivati comprese altre eparine a basso peso molecolare o ad uno qualsiasi degli eccipienti;
  • assunzione di salicilati o Fans;
  • trombocitopenia (piastrine basse) in presenza di anticorpi antipiastrine;
  • grave ipertensione;
  • manifestazioni o tendenze emorragiche legate a disturbi dell’emostasi
  • ulcera gastrica;
  • recente emorragia cerebrale;
  • lesioni a rischio di sanguinamento;
  • endocardite infettiva acuta (ad eccezione di quelle relative a protesi meccaniche)

In questi casi, il rischio di scoagulazione e sanguinamento superano il potenziale beneficio delle EBPM.

 

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