Trombofilia e poliabortività

Domanda

La correlazione tra trombofilia (genetica) e cioè per esempio mutazione del fattore V e poliabortività è confermata dalla letteratura scientifica? E anche il successivo uso di eparina in gravidanza è protocollo medico?

Risposta dell’Esperto

Gentile utente,
Dobbiamo, innanzitutto, specificare il tipo di trombofilia: le donne con una trombofilia ereditaria, quali le  portatrici del polimorfismo del fattore V, variante di Leiden e/o della protrombina, in eterozigosi e ancor più in omozigosi, hanno una ipercoagulabilità genetica che si aggiunge a quella fisiopatologica legata alla gravidanza con un rischio aumentato di aborti, in particolare nelle fasi più avanzate della gravidanza,  per l’insorgenza di una trombosi placentare, cioè una ostruzione dei vasi sanguigni placentari con possibile morte intrauterina, se non gestita.
Ma esiste anche una trombofilia, cosiddetta, acquisita, caratterizzata dalla presenza di anticorpi procoagulanti, gli anticorpi antifosfolipidi, causa anche loro, di poliabortività. In questi casi può trovare indicazione l’utilizzo di una profilassi antiaggregante con cardioaspirina o anticoagulante con l’utilizzo della eparina a basso peso molecolare che potrà essere iniziata sia in ante-partum che in post-partum o solo durante il puerperio, a seconda della gravità della trombofilia
Prof. Giuseppe Vercillo
Specialista in Patologia Clinica, responsabile del centro di Emostasi e Trombosi dell’Istituto Nazionale Tumori, Istituto Regina Elena di Roma.

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