Il 20 settembre 2022 si celebra il World GO Day 2022, la IV Giornata Mondiale dei Tumori Ginecologici: il tumore dell’endometrio, dell’ovaio, della cervice uterina, della vulva e della vagina. Sono i tumori meno conosciuti e maggiormente sottovalutati dalle donne stesse, nonostante i numeri: ogni anno colpiscono nel mondo 1.300.00 donne e circa 18.000 in Italia. Per questo nel 2019 è nata la Giornata Mondiale dei Tumori Ginecologici, World GO Day , promossa da EnGAGE – il network europeo delle Associazioni Pazienti di tumori ginecologici. Obiettivo della Giornata: far conoscere alle donne quali sono queste neoplasie, come si prevengono e come si curano e ribadire quanto sia importante per ogni donna prendersi cura della propria salute.
#GOforAnHealthyLifestyle
L’edizione di quest’anno, sostenuta da oltre 60 associazioni di 25 Paesi, è dedicata al tumore dell’endometrio. Questa forma tumorale rappresenta la quasi totalità dei tumori che colpiscono il corpo dell’utero ed è il quarto tumore più frequente nella popolazione femminile dopo il tumore al seno, al colon e al polmone. In Italia ne soffrono 117mila donne e ogni anno si registrano circa 9mila nuovi casi.
Il tumore dell’endometrio è in aumento sia a causa della mancanza di strumenti di prevenzione e di test di screening sia a causa dell’allungamento della vita media, dei mutamenti degli stili di vita e alimentari e dell’utilizzo di terapia a base di estrogeni. Per questo, con l’hashtag #GOforAnHealthyLifestyle, la giornata estenderà a tutte le donne l’invito ad adottare uno stile di vita sano per prevenire questo tumore, ma anche i tumori in generale.
World GO Day 2022: le iniziative
In Italia le associazioni Acto, la rete italiana di associazioni pazienti impegnata nella prevenzione e nella cura del tumore ovarico e dei tumori ginecologici, sono protagoniste di un ricco programma di iniziative nell’arco delle due settimane centrali del mese di settembre. La rete è attiva in Italia attraverso una associazione nazionale e 6 associazioni regionali che operano in Piemonte, Lombardia, Triveneto, Toscana, Campania, Puglia e Sicilia.
Dal 2010 ACTO ha come missione migliorare la conoscenza e promuovere la prevenzione delle neoplasie ginecologiche, facilitare l’accesso delle pazienti alle terapie innovative e ai centri di cura di eccellenza per l’oncologia ginecologica, sostenere con programmi personalizzati la qualità di vita delle pazienti durante il percorso di cura, tutelare i loro diritti e quelli dei loro familiari.
Acto collabora attivamente con World Ovarian Cancer Coalition, l’associazione mondiale per la lotta contro il tumore ovarico, ed è presente con propri rappresentanti negli advocacy board di ENGAGe (European Network of Gynecological Cancer Advocacy Groups) e di IGCS (International Gynecological Cancer Society). Acto è tra i fondatori della Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico e della Giornata Mondiale dei Tumori Ginecologici. Per ulteriori informazioni: www.acto-italia.org
Eparina: necessaria in ginecologia oncologica
La ricerca in questi anni ha fatto passi importanti per trovare nuove terapie, con l’obiettivo di curare sempre di più le donne con un tumore ginecologico. E molto si sta facendo anche per tutte quelle terapie che hanno una loro importante funzione, al fine di favorire il successo delle cure oncologiche. Come l’eparina. La ginecologia oncologica è stata al centro di una giornata di dialogo tra diversi esperti nel mese di luglio scorso, con l’obiettivo di migliorare la consapevolezza in ambito medico sull’importanza della profilassi eparinica quale aiuto per salvare la vita della paziente con un tumore ginecologico.
Il tema è delicato e complesso. «Se la paziente incorre in una TEV, siamo costretti in alcuni casi a sospendere o rinviare i trattamenti oncologici, anche con farmaci innovativi, con tutto ciò che porta con sé questa decisione», sottolinea Domenica Lorusso, Professore Associato di Ostetricia e Ginecologia Università Cattolica del Sacro Cuore e Responsabile-UOS Programmazione Ricerca Clinica Fondazione Policlinico Universitario A Gemelli IRCCS, Roma.
«Oggi sappiamo di più su quando è più probabile che si manifesti un evento TEV e in chi. E stanno emergendo nuovi lavori scientifici relativi alla biologia del tumore e a quali marcatori molecolari prestare più attenzione perché sembrerebbero indicatori di un maggiore rischio di sviluppo della TEV. Sono tutti elementi da tenere in considerazione nella messa a punto della profilassi tromboembolica».