Oltre il 5% degli ultrasessantenni con problemi cardiaci soffre anche di una forma di aritmia chiamata fibrillazione atriale. Si tratta di una contrazione disordinata dell’atrio sinistro, una sezione del cuore, che causa irregolarità dei battiti. «E’ una patologia che può essere curata bene, ma che ha una gravissima complicanza», spiega Stefano Carugo, Direttore Cardiologia, Ospedale Policlinico di Milano. «In pratica, a causa delle contrazioni anomale si può verificare un accumulo di sangue nell’atrio sinistro che dilata il cuore e può portare alla formazione di coaguli che possono immettersi nella circolazione sanguigna, chiudere un’arteria del cervello e provocare un ictus».
Subito, per la salute del cuore
Per allontanare il rischio di trombosi, si ricorre all’eparina a basso peso molecolare. «Proprio in questi giorni è giunto alla mia osservazione un uomo di 70 anni, con gambe gonfie da due mesi», continua il professor Carugo. «Dalla visita, è emersa un’aritmia e l’ho sottoposto a elettrocardiogramma. L’esame ha confermato il sospetto di fibrillazione atriale e sono stati prescritti gli accertamenti del caso. Ma il paziente andava messo subito in sicurezza». L’eparina a basso peso molecolare consente di agire rapidamente e in modo efficace nella fase iniziale, nell’attesa di prescrivere la terapia ad hoc per il controllo della fibrillazione atriale. «E’ un farmaco che ha dalla sua parecchi vantaggi», sottolinea il professor Carugo. «Intanto, è facile da utilizzare e non necessita di un piano terapeutico. Inoltre, ha scarse interazioni con gli altri farmaci e questo è un suo punto di forza quando viene prescritto senza avere una conoscenza approfondita della storia clinica del paziente».
L’eparina a basso peso molecolare è indicata anche quando è presente una malattia oncologica. «Dagli studi sta emergendo che l’incidenza della fibrillazione atriale è aumentata nei pazienti oncologici», conclude il professor Carugo. «L’ipotesi, da valutare, è che siano a più alto rischio di ictus ischemico rispetto a chi soffre di fibrillazione atriale ma non ha un cancro attivo. Anche nel loro caso, la somministrazione di eparina a basso peso molecolare ha dato risultati positivi, come ha dimostrato il lavoro scientifico pubblicato lo scorso anno sull’European Journal of Internal Medicine (link al lavoro: https://www.ejinme.com/issue/S0953-6205(21)X0007-6)».
