Come tutti i medicinali, anche l’eparina può causare effetti indesiderati che non si manifestano, comunque, in tutti i casi di impiego del farmaco.
L’eparina viene impiegata da largo tempo per prevenire coaguli di sangue in presenza di particolari patologie oppure in associazione a interventi chirurgi di vario genere. Viene utilizzata inoltre, tramite somministrazione sottocutanea, nella prevenzione e nel trattamento della trombosi venosa profonda e dell’embolia polmonare, nel trattamento dell’infarto miocardico e nella prevenzione di alcune sue complicazioni, in caso di emodialisi. Sempre come anticoagulante, trova applicazioni in ginecologia, ostetricia, oncologia e durante la pandemia nella prevenzione della coagulopatia da Sars-CoV-2.
L’effetto indesiderato principale
Pur non avendo una frequenza nota (significa che non può essere definita sulla base dei dati disponibili), il sanguinamento, in qualsiasi parte del corpo, rappresenta il problema di sicurezza più importante quando si impiega l’eparina, legato in maniera diretta alla sua decisa attività anticoagulante. Rimane tuttavia difficile definire con chiarezza il rischio di sanguinamento dal momento che questo evento avverso dipende da numerose variabili, il dosaggio e la durata del trattamento con eparina nonché la storia clinica del paziente, il tipo di intervento a cui è stato sottoposto. Un sanguinamento di piccola entità può essere risolto con la semplice riduzione del dosaggio o la sospensione temporanea del trattamento con eparina in base alla valutazione del medico.
Nel caso di forte sanguinamento, oltre all’interruzione della terapia, lo specialista può intervenire con l’impiego di sostanze capaci di bloccare l’attività dell’eparina. In caso di sanguinamento dello stomaco o dell’intestino e della presenza di sangue nelle urine, il medico potrà disporre ulteriori accertamenti per individuare eventuali lesioni presenti, ma nascoste, che possono peggiorare con il trattamento.
Particolare attenzione va prestata da parte del medico alle possibili emorragie più difficili da individuare (emorragia alle ghiandole surrenali, alle ovaie; emorragie retroperitoneali (regione posteriore dell’addome). È importante quindi che, nel caso di impiego di eparina, si consulti immediatamente il medico qualora si presentino sanguinamenti che non si interrompono da soli o si avvertano sintomi come debolezza eccessiva, stanchezza, pallore, capogiri, mal di testa o gonfiore inspiegato, possibili segnali di un sanguinamento non visibile.
Gli effetti indesiderati non emorragici
Il principale è rappresentato dalla trombocitopenia indotta da eparina (HIT), una carenza di piastrine nel sangue che aumenta il rischio di sanguinamento. Un effetto indesiderato che si presenta circa 10 volte in meno con l’impiego di eparine a basso peso molecolare (EBPM) rispetto all’eparina non frazionata e che varia in modo significativo in base alla durata del trattamento con eparina e alla popolazione di pazienti. La HIT è sicuramente una patologia potenzialmente fatale ma ampiamente prevenibile.
I test sierologici prontamente disponibili per gli anticorpi sierici contro l’H-PF4 consentono una rapida conferma di una diagnosi clinica di HIT. La necrosi cutanea è uno dei primi sintomi della HIT: va quindi monitorata con attenzione così da sospendere immediatamente la terapia onde prevenire eventi trombotici potenzialmente fatali.
Gli effetti indesiderati rari
Vengono definiti tali quando la loro frequenza interessa fino a una persona su mille. Nel caso dell’eparina l’effetto avverso raro è rappresentato da una grave reazione allergica. I sintomi possono includere: eruzione cutanea, problemi di deglutizione o di respirazione, gonfiore delle labbra, del viso, della gola o della lingua. Anche in questo caso è basilare avvertire immediatamente il medico. Altri effetti rari possono essere un aumento del potassio nel sangue e dei globuli bianchi, entrambi valutabili da parte del medico con un esame del sangue.
L’osteoporosi si può presentare in caso di impiego prolungato dell’eparina. I dati a disposizione mostrano in ogni caso come le EBPM possano risultare meno invasive in questa direzione rispetto all’eparina non frazionata. All’elenco degli effetti indesiderati rari vanno aggiunti perdita di capelli, presenza di una massa dura o nodulo nel sito di iniezione, perdita di controllo della vescica o dell’intestino, formicolio, intorpidimento e debolezza muscolare (in particolare nella parte inferiore del corpo) se sottoposto a una puntura spinale o a un anestetico per via spinale.
Gli effetti indesiderati non comuni
Possono interessare una persona su cento. Oltre al sanguinamento, che rappresenta la situazione più preoccupante, si possono presentare problemi al fegato che hanno come manifestazione evidente l’ingiallimento della pelle o degli occhi e la presenza di un’urina più scura rispetto al normale. Altre reazioni avverse non comuni sono la comparsa di segni rossi di forma irregolare della pelle, con o senza presenza di vesciche e la comparsa di un’irritazione alla pelle.
Gli effetti indesiderati comuni
Possono interessare fino a una persona su dieci. Nell’elenco vanno segnalati innanzitutto mal di testa e la possibile formazione di lividi con maggior frequenza rispetto al solito, segnale di un basso numero di piastrine. Nel sito di iniezione possono comparire macchie rosa, eruzioni cutanee anche con prurito, lividi o dolore.
Per il paziente: cosa è bene tener presente
Qualora la somministrazione di eparina avvenga in ambito domestico è fondamentale monitorare con attenzione alcuni sintomi che possono essere espressione diretta di manifestazioni avverse al farmaco. È bene quindi avvisare immediatamente il medico curante nei seguenti casi:
- Eventi emorragici di qualunque tipo o sintomi che possano essere correlati come debolezza eccessiva, stanchezza, pallore, capogiri, mal di testa o gonfiore inspiegato in alcune parti del corpo
- Difficoltà respiratorie, gonfiore al volto o localizzato a labbra, bocca, gola e occhi. Sono segnali di una reazione allergica.
- Crampi, rossore, calore o gonfiore a una gamba. Potrebbe essere in atto una trombosi venosa profonda.
- Respiro affannoso, dolore al torace, presenza di sangue nell’espettorato, svenimento: si potrebbe configurare un quadro di embolia polmonare.
- In caso di un’eruzione cutanea dolorosa con macchie rosso scuro che non scompaiono premendoci sopra. È necessaria la conta piastrinica per escludere HIT.