Eparina a domicilio: vademecum per un uso corretto

L’eparina a basso peso molecolare (EBPM) è un farmaco di uso ospedaliero ma anche domiciliare. Grazie all’iniezione sottocutanea di EBPM, disponibile in fiale-siringhe pre-riempite pronte all’uso e dotate di piccolo ago, è possibile, infatti, per i pazienti auto-somministrarsi la terapia anticoagulante. Questo è sicuramente un vantaggio ma non va dimenticato che, come per qualsiasi altra terapia domiciliare, anche quella con EBPM può far sorgere dubbi e perplessità in chi la deve seguire. Abbiamo cercato di evidenziare le problematiche più comuni che insorgono al momento dell’utilizzo di EBPM con l’aiuto del dottor Andrea Mangiagalli, medico di medicina generale a Milano.

Non so dove iniettarla

La scelta della sede per l’iniezione sottocutanea di eparina è importante . L’EBPM va sempre iniettata nel sottocute, ossia in quella parte immediatamente sopra il grasso che è poi quella che si “prende” tra le due dita facendo il classico pizzicotto. Questo perché è proprio il sottocute che permette di rilasciare molto lentamente il farmaco nel torrente circolatorio sanguigno. Il muscolo, invece, essendo più irrorato di sangue, non consente un rilascio graduale. L’iniezione non va fatta neppure nel grasso, pena l’inefficacia del trattamento.
Le sedi indicate per l’iniezione sottocutanea di eparina sono:
la parte alta delle braccia, quattro dita sotto la sporgenza ossea della clavicola o nella zona del tricipite dove il tessuto adiposo è generalmente più pronunciato, sopra il gluteo.

Ho visto che molti fanno l’iniezione nell’addome

Si può sicuramente fare, ma occorre tenersi lontani almeno 5 cm dall’ombelico. Attenzione poi nel caso di ferite chirurgiche recenti: meglio evitare l’iniezione in quest’area e sceglierne un’altra tra quelle indicate. In ogni caso va sempre tenuto presente che è importante alternare la sede di iniezione onde evitare di irritare il tessuto.

Ho tolto la bolla d’aria

Diversamente dagli altri farmaci iniettabili, con l’EBPM non va mai tolta la bolla d’aria ma occorre mantenerla (o al massimo con un leggero colpetto sulla siringa dirigerla verso l’alto così che venga iniettata per ultima) perché possa spingere l’eparina nel sottocute. E’ opportuno quindi leggere sempre con attenzione sul bugiardino del farmaco le avvertenze da adottare al momento dell’uso. Qualora poi inavvertitamente, magari per consuetudine, si sia proceduto ad eliminare la bolla, meglio sostituire la siringa con una nuova.

L’ago si è piegato

Succede perché non si è estratto il cappuccio dell’ago seguendo una linea retta. Mai usare una siringa con un ago piegato ma passare ad un’altra.

Ho fatto l’iniezione di fretta

Chiaramente non è più possibile rimediare ma far tesoro dell’esperienza per capire che è importante procedere sempre con la giusta calma e le dovute attenzioni quando si fa un’iniezione di EBPM, a se stessi o ad altri. Un’iniezione frettolosa, infatti, provoca dolore e fastidi, di entità variabile. E del procedere con calma fanno parte anche alcuni gesti d’igiene molto importanti come lavarsi le mani prima dell’iniezione e disinfettare con cura la parte sia prima che dopo, senza frizionare.

Ho una mano fuori uso

Per la somministrazione dell’eparina ci vogliono entrambe le mani: una per tenere la siringa e l’altra per afferrare con pollice e indice una plica di tessuto dove fare l’iniezione. Nel caso in cui una mano non sia utilizzabile non è possibile quindi fare l’iniezione. Ecco perché è importante che il medico, all’atto della prescrizione del farmaco, valuti con attenzione la manualità della persona prendendo atto, ad esempio, se ci sono problemi artrosici che rendono più difficoltosa la presa. In questi casi occorre demandare ad altri l’iniezione.

Ho paura a fare l’iniezione

Può succedere soprattutto se non si è abituati a fare iniezioni, su se stessi o su altri. In questi casi si può chiedere rassicurazioni in merito al medico tenendo presente in ogni caso che l’iniezione di EBPM richiede un colpo deciso, a dardo. Per chi sente di non avere mano sicura, meglio demandare la pratica ad altri.

Ho frizionato la parte dopo l’iniezione

Non andrebbe mai fatto perché il massaggio può indurre la risalita del farmaco e la comparsa di ematomi di dimensione variabile che comunque non rappresentano un rischio. È sufficiente tamponare leggermente il loco di iniezione con un batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante.

È comparso un livido

La comparsa delle ecchimosi, in genere 48 ore dopo l’iniezione, è uno degli effetti avversi più comuni della somministrazione di eparina con un’incidenza che arriva a superare il 90% dei pazienti. Può succedere soprattutto se si strofina o si massaggia la parte dopo l’iniezione, se non si alterna la sede di volta in volta o se la somministrazione è troppo frettolosa e non precisa. In ogni caso il medico dovrebbe sempre avvisare che non si tratta di un problema di cui allarmarsi. Volendo si può tentare di limitare l’inconveniente con l’applicazione di ghiaccio nel sito di iniezione.

L’iniezione fa male

Oltre a tenere presente che la soglia del dolore è del tutto personale, si può trovare spiegazione al fastidio nell’eccessiva velocità di esecuzione dell’iniezione. Una revisione condotta su diversi studi relativi alle modalità di iniezione sottocutanea di eparina, suggerisce che la somministrazione lenta, non meno di 30 secondi, può essere associata a una minore intensità del dolore 48 ore dopo rispetto all’iniezione rapida (10 secondi).

La fiala è scaduta

Senza esitazioni va buttata. Importante quindi qualora si utilizzino confezioni già presenti in casa controllare scrupolosamente la data di scadenza.

Ho notato piccoli sanguinamenti in bocca

Si tratta di una diretta conseguenza della terapia anticoagulante. Non deve preoccupare ma solo suggerire una maggior attenzione all’igiene del cavo orale. Non devono preoccupare anche la rottura di capillari negli occhi, segno di emorragia congiuntivale, o improvvisi episodi di epistassi di misura contenuta. Va avvisato subito il medico invece in caso di sanguinamenti che non si interrompono da soli. Per qualsiasi dubbio comunque rivolgersi al medico è sempre la strada migliore.

Mi sento molto stanco e ho capogiri

È importante, nel caso di impiego di EBPM, che si consulti immediatamente il medico qualora si avvertano sintomi come debolezza eccessiva, stanchezza, pallore, capogiri, mal di testa o gonfiore inspiegato, possibili segnali di un sanguinamento non visibile da monitorare con urgenza.

Ho prurito e rossore nel sito di iniezione

Macchie rosa, eruzioni cutanee anche con prurito e dolore fanno parte degli effetti indesiderati comuni dell’eparina che possono interessare fino a una persona su dieci. Non sono preoccupanti e si risolvono in genere spontaneamente mentre va segnalata tempestivamente al medico la presenza di un’eruzione cutanea dolorosa con macchie rosso scuro che non scompaiono premendoci sopra. In questo caso è necessaria la conta piastrinica per escludere la trombocitopenia indotta da eparina (HIT), una carenza di piastrine nel sangue che aumenta il rischio di sanguinamento.

Ho saltato un’iniezione

L’iniezione di eparina in genere viene prescritta una o al massimo due volte al giorno. Nel primo caso viene suggerito di rispettare un intervallo di 24 ore, somministrando quindi il farmaco all’incirca alla stessa ora. Se invece è prevista una duplice somministrazione, le iniezioni dovranno essere distanziate 12 ore una dall’altra. Se per qualsiasi ragione, dimenticanza o impossibilità, si salta una dose, è consigliabile somministrarla il prima possibile, a meno che non sia prossimo l’orario della successiva iniezione. È’ assolutamente controindicato infatti iniettare due dosi ravvicinate di eparina, perché esiste un elevato rischio emorragico.

Non posso fare l’iniezione all’ora stabilita

Come tutti i farmaci, anche l’eparina ha un tempo di assorbimento e di rilascio nel sangue, con una durata diversa a seconda del tipo di eparina che si somministra. Questo spiega perché gli orari delle iniezioni sono sempre da rispettare scrupolosamente. Effettuare la somministrazione, qualora si sia impossibilitati a procedere all’orario stabilito, molto vicino alla successiva somministrazione porta ad una sommazione di dosi con rischio emorragico. Si tratta quindi di una decisione da prendere solo dopo aver consultato il medico.

Non so dove buttare la siringa usata

Le siringhe usate per l’EBPM, così come per altri farmaci, non vanno buttate nel sacco della raccolta plastica e neppure nei contenitori per farmaci scaduti che si trovano vicino alle farmacie. Vanno invece buttate nel sacco dell’indifferenziato avendo cura di chiudere bene il tappo ed eventualmente di avvolgere la siringa in un pezzo di carta o in un sacchetto sempre di carta onde evitare che l’ago possa pungere gli addetti alla raccolta rifiuti. Per praticità possono anche essere inserite all’interno di una bottiglia di plastica o di un contenitore di detersivo vuoti e smaltite alla fine del ciclo di cura nel sacco della raccolta indifferenziata.

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